Ecco cos’hanno in comune Masterchef e la ricerca di mercato

L’altro giorno guardando Masterchef mi sono accorta che oltre ad essere un programma di cucina, è anche un concentrato di ricerca di mercato!!

Mi spiego meglio. Avete presente che ci sono varie prove, Mystery Box, Invention test, Pressure Test e Sfida esterna. Ecco vorrei concentrarmi proprio sulla sfida esterna, in questa prova gli aspiranti chef si dividono in due squadre e devono preparare dei piatti da servire in una particolare situazione, in esterna per l’appunto (es: al mercato del pesce di San vito Lo Capo, Porto della Spezia, cacciatorpediniere Andrea Doria).Schermata 2015-02-03 alle 23.37.26

Ed ecco che arriva il bello, il momento in cui vi spiego perché sono convinta che Masterchef abbia più ricerche qualitative di qualunque altro show! Dicevamo, le squadre sono due…e chi è che sceglie il vincitore? Chi assaggia i piatti ovviamente, e ogni volta sono persone diverse, di numerosità diversa in relazione al luogo in cui si svolge la sfida. Ma non avviene semplicemente tramite una votazione “banale”, no, Joe Bastianich, uno dei tre giudici, passa attraverso i tavoli durante l’assaggio e chiede, fa domande, cerca di capire come mai le persone preferiscono il cibo dei blu e dei rossi, come sarebbe dovuta essere la carne, se il vino scelto da accompagnamento era adatto o no…tutte domande che poi serviranno a spiegare ai concorrenti come mai hanno vinto o perso.Schermata 2015-02-03 alle 23.37.13

Questo non è in piccolo quello che fa la ricerca qualitativa? Fare domande per capire a fondo le motivazioni dei consumatori. Certo è solo una parte di quello che fa la ricerca…ma non è divertente e curioso vedere che il nostro lavoro finisce dentro la scatola nera e nei programmi tv più impensabili, che serve anche laddove non si direbbe possa servire?

Mercedes Benz chiede alle agenzie creative di giocare…per ottenere un lavoro!!

Mercedes-Benz Italia vuole arrivare ad essere digital a tutti i (non) costi, e per raggiungere l’obiettivo mette in gioco, nel vero senso della parola, le agenzie creative! Come? Attraverso un bando davvero unconventional: MBI ha deciso di lanciare il Digital Business Game 2015!

Questo Business Game si svolgerà in due fasi, la prima si è aperta ufficialmente il 3 dicembre e durerà fino al 6 Gennaio 2015, e riguarda lo scouting, le candidature e la selezione delle agenzie partecipanti. La seconda fase, la più importante (elaborazione documenti, presentazione offerta economica e prove Digital Business Game), avrà inizio a fine gennaio, con la convocazione ufficiale delle agenzie, e si concluderà entro la fine di marzo, con la proclamazione dell’agenzia vincitrice.

Insomma Mercedes-Benz ha messo su una specie di “talent show” per le agenzie, offrendo anche a quest’ultime la possibilità di mettersi in luce e di ricavare qualcosa da questa iniziativa unconventional e molto digital, anche perché sono stati “scritturati” persino 5 blogger molto influenti sul web (Riccardo Scandellari “Skande”Davide Basile “Kawakumi”Nicola CarmiglianiFranz RussoGiuliano “Julius Design”) che dovranno raccontare passo per passo cosa accade in questo game, una sorta di telecronaca digitale che renda ancora più virale il Business Game.

Come andrà avanti tutto questo? Lo scopriremo sui social!! 🙂

Immagini più forti delle parole per spiegare le dipendenze!

Il primo video che senza parlare spiega come funzionano le dipendenze,  solo semplici immagini che però centrano in pieno il punto focale del problema.

Un problema che non è da sottovalutare, dato che secondo il rapporto annuale del Dipartimento politiche antidroga stilato nel 2013, il numero totale di consumatori di stupefacenti viene stimato intorno ai 2 milioni e 300mila, prendendo in considerazione sia quelli occasionali che con dipendenze.

Lo stesso rapporto stima che i soggetti con dipendenza da stupefacenti sarebbero circa 438mila. Di questi, quasi 278mila non risultano essere in trattamento presso alcun centro di assistenza. Le persone che invece cercano aiuto presso strutture socio-sanitarie sono 164mila. Nonostante le cifre siano considerevoli, i dati riferiti alla popolazione in generale mostrano un calo nel consumo di sostanze stupefacenti rispetto agli anni passati.

Al momento dello studio, risultava che il 95 per cento della popolazione tra i 15 e i 64 anni non aveva fatto uso di droghe negli ultimi 12 mesi. Le cifre tuttavia variano in maniera considerevole se si prende in considerazione esclusivamente la fascia in età scolastica, ovvero tra i 15 e i 19 anni..

[fonte The post internazionale]

Coldplay escono con un video musicale interattivo…scegli tu che cosa succede al protagonista!

Ink, il nuovo video dei Coldplay è già leggenda! Infatti insieme ad un team di creativi la famosa band ha creato un video interattivo che permette agli utenti, una volta collegatisi al sito ufficiale del gruppo, di personalizzare il racconto animato pensato per Ink. Il protagonista è un viaggiatore che percorre gli estremi del mondo alla ricerca del suo amore perduto.

I fan con le loro scelte possono modificare il video in tempo reale, creando fino a 300 diverse storie. Il protagonista è un viaggiatore alla ricerca del grande amore, e attraverso varie indicazioni lo spettatore può aiutarlo scegliendo per lui: a partire dalle prime scene in cui vediamo questo ragazzo sulla riva di una spiaggia e possiamo scegliere per lui se fargli prendere un coltellino tascabile, un temperino, una bussola o un pennello; poi possiamo indicarlo verso una strada piuttosto che in un’altra!

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Che dire, assolutamente innovativo, digitale e personalizzato.

E questo cosa potrebbe essere d’aiuto per le ricerche? Bhe si potrebbe per esempio testare uno spot televisivo per capire come il consumatore attiva la sua scelta durante la visione, qual è la combinazione ideale, quali soluzioni attirano e coinvolgono maggiormente.

Lo dico sempre e lo ridico, in un momento in cui la personalizzazione crea engagement, e l’engagement è la base del marketing…non si può non offrire al consumatore quello che vuole, anche nella musica!

Honda – The Other Side

Probabilmente avete già visto e rivisto questo spot, che secondo me è geniale.

Ancora sto cercando di capire come funziona esattamente e come sia possibile che schiacciando un tasto si passa da un video ad un altro! Al di là della tecnologia informatica che non è proprio una mia competenza, penso che abbiano creato uno spot davvero geniale.

Quanto più interattivo e creativo possibile!  Probabilmente in pochi hanno davvero osservato le macchine dello spot, io per esempio ricordo solo che una era rossa e una era bianca o grigia, ma poco importa. Le macchine inizialmente vengono messe in secondo piano, qui l’obiettivo principale è far parlare di loro e farsi ricordare da tutti come fenomeno particolare e innovativo virale, far crescere la personalità del brand sul web e in maniera davvero particolare. Volevano farci rimanere incollati davanti allo schermo cliccando un tasto, farci divertire da matti e far parlare di loro come brand che ha sfruttato la rete e la sua virilità in maniera davvero innovativa e diversa da tutti gli altri brand.

Non si sono limitati a fare un video brillante, divertente…hanno creato una nuova modalità di video virale!

Unici!

Se non l’avete ancora visto o se volete rivederlo, cliccate sulla foto e … buon divertimento 🙂

 

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Imparare dall’esperienza

“L’esperienza è il solo insegnante in cui possiamo confidare.” Lo diceva uno che di strada ne ha fatta…Leonardo da Vinci!

Fin da piccoli, lo sappiamo bene, impariamo a scoprire il mondo grazie a chi ci mostra come si fa, senza insegnarcelo ma facendocelo vedere e poi provare. E qui mi saltano subito in mente le lezioni di Psicologia Generale e mi appare il topino di Thorndike (che me lo sono sempre immaginata come il Thor della Marvel ma con occhialini e grembiule!) messo in gabbia, che prova e riprova trova la levetta giusta per arrivare al formaggio!

Così facciamo noi umani: proprio come il topino (beh forse un pochino più razionalmente ma una parte di istinto c’è sempre!) proviamo a capire qual è la levetta giusta per fare le cose, per risolvere le soluzioni, e così facendo impariamo davvero e impariamo senza scordare!

Questo fantastico video  non solo vi farà commuovere, ma vi farà anche pensare: pensare al rapporto madre-figlia; alla povertà; all’ingegno e anche alle strategie di marketing, si anche a quelle!, che si imparano sul campo e rimangono nella testa.

Date un’occhiata al video e capirete perchè!

 

Cattura

 

Adesivi si o adesivi no? Facebook ci fa scegliere!

Sono contraria, lo dico fin da subito. Così per non essere fraintesa!

Ma ecco che vi racconto la storia dall’inizio: da ieri è possibile inserire nei commenti ai post, i fantastici stickers che già si potevano da tempo utilizzare nell’applicazione Messanger.

Gli stickers sono in sostanza degli emoticon giganti da utilizzare al posto delle parole per esprimere emozioni, pensieri, pareri o altro tramite un’immagine.

Questa è la notizia. Questi gli stickers.

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Il mio commento è abbastanza semplice: il nostro linguaggio è già abbastanza impoverito in questo periodo storico, ci manca solo che le poche cose che riusciamo a dire, le diciamo tramite immagini…e nemmeno di alto livello.

Ok, stiamo cercando di imitare gli americani che sono sintetici? Io gli adoro gli americani, sia chiaro, penso che le parole americane siano favolose, chiare, sintetiche…ma sono parole, non stikers!!

In questo modo quello che sembra è che stiamo solo emulando adolescenti incalliti, che passano le giornate su WhatzApp e Ask piuttosto che imparare le regioni italiane.

Si, qualcuno potrebbe ribattere che gli adolescenti e il loro linguaggio sono il futuro…scusate la franchezza, ma inorridisco al pensiero…

Altri potrebbero dire che è utile per le ricerche…si ma con un’emoticon mica capisci cosa dice esattamente la persona…cosa sta dietro a un omino con gli occhiali? Potrebbe essere visto in mille modi…a tal proposito vi faccio ridere e vi consiglio caldamente di dare un’occhiata a questo divertente articolo di Deejay? Si parla di Emoji e non Facebook ma il concetto è lo stesso…confusione!!

Come andrà a finire? Flop totale o moda? Non so, so solo che lo abbiamo già visto mille volte negli ultimi anni: al cambiamento ci si adatta, quello che prima sembra insulso e inutile, brutto, aberrante, delirante…poi piace!

Le ricerche qualitative e il loro lato social

Sto collaborando con un istituto di ricerca che si è messo in gioco provando a capire cosa potrebbe essere utile alle ricerche per essere sempre al passo con i tempi e non rischiare di morire.

Ecco cosa siamo riusciti a creare insieme a tante persone che si sono fatte in quattro per dare una voce e una storia alla ricerca.

“La ricerca qualitativa come non l’abbiamo mai vista: mystery etnografica.

Questo il Manifesto alla base dei nostri video: se ti senti in linea con il nostro approccio, scrivici spiegandoci da cosa sei rimasto colpito. Riceverai una sorpresa :)

 

Mi piego ma non mi spezzo

Sono stata assente per un sacco, troppo, tempo…ma perdonatemi: mi sono sposata!

Ho avuto giusto un paio di cose da fare in questo periodo e poi, dopo le grandi fatiche emozionanti, mi sono rilassata in viaggio di nozze…beata me ;)!

Ma ora si torna a fare sul serio…e per questo che mi ripropongo a voi, gente del web, con una divertentissima notizia di quelle che piacciono a noi amanti del social!

Non so se avete presente iPhone 6 (chi non lo conosce?’???!)…beh hanno scoperto che si piega.

Quanto di più favoloso per chi dei social fa il suo mestiere…apriti cielo, o meglio apriti Twitter!

Nasce così #bendgate ovvero: come usare un difetto di un concorrente per farsi pubblicità facendo ridere il mondo intero.

E ho riso anche io, che Apple la adoro!

I brand che si sono fronteggiati a colpi di immagini non si sono certo risparmiati…andate a vedere su Twitter le migliaia di foto che appaiono se si usa l’hastag #bendgate.

Ecco un paio di esempi

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